giovedì 28 gennaio 2016

Recensione 'Luna di miele a Parigi' di Jojo Moyes


Buongiorno lettori, non so voi ma io ho la netta impressione che il tempo voli via troppo velocemente! Siamo già giunti alla fine di gennaio e, tra qualche giorno, saremo pronti a dare il benvenuto a febbraio. Inoltre, credo anche che questa sarà l'ultima recensione del mese corrente e presto dovrò tirare le somme circa le letture che mi hanno fatto compagnia in questi 31 giorni.
Il romanzo di cui voglio parlarvi oggi ha letteralmente fatto breccia nel mio cuore, così come l'autrice che, da tempo, annovero tra le mie penne preferite. Sto parlando di Jojo Moyes e di "Luna di miele a Parigi", un romanzo travolgente, delicato e profondo: da leggere tutto d'un fiato.





Luna di miele a Parigi
Jojo Moyes


Editore: Mondadori - Genere: Contemporary Romance
Pagine: 89 - Prezzo: 3,90 € 


Al centro di questo racconto due romantiche e tormentate storie d'amore quella di Sophie e Édouard Lefevre in Francia durante la Prima guerra mondiale e, circa un secolo dopo, quella di Liv Halston e suo marito David. "Luna di miele a Parigi" - uscito in Inghilterra solo in ebook - si svolge alcuni anni prima degli eventi narrati nel romanzo "La ragazza che hai lasciato," quando le due coppie si sono appena sposate. Sophie, una ragazza di provincia, si ritrova immersa nell'affascinante mondo della Belle époque parigina ma si rende conto ben presto che amare un artista apprezzato come Édouard implica qualche spiacevole complicazione. Circa un secolo più tardi anche Liv, travolta da una storia d'amore appassionante, scopre però che la sua luna di miele parigina non è la fuga romantica che aveva sperato.




"Luna di miele a Parigi" può essere considerato una sorta di lungo prologo e passatemi l'aggettivo perché si tratta pur sempre di 90 pagine. Un prologo che serve ad introdurre il lettore in quello che poi sarà il romanzo vero e proprio: "La ragazza che hai lasciato". Poche pagine nelle quali condensare la vita di due coppie, o per meglio dire di due donne innamorate del proprio uomo. Due protagoniste che si faranno conoscere dal lettore facendo breccia nel suo cuore.
In un'alternanza di capitoli e di epoche ci vengono presentate Liv e Sophie. Della prima, che vive la sua storia nel 2002, si parlerà in terza persona; la seconda ci racconterà di sé in prima persona e la sua voce proverrà dal lontano 1912. Forse è anche per questa differente scelta narrativa che mi sono sentita molto più vicina alla protagonista del passato.
Liv e Sophie, due donne accomunate da una storia d'amore così folle e passionale da indurre entrambe a sposare i loro mariti dopo soli tre mesi di conoscenza, tuttavia la loro felicità sembra poggiare su sabbie mobili. Accomunate dall'amore e con Parigi sullo sfondo, seppure in epoche diverse, dovranno fare i conti con una realtà ben diversa da quella immaginata e sognata.
Liv ha sposato David, quello che sembrerebbe proprio essere l'uomo della sua vita, e i due stanno trascorrendo il loro viaggio di nozze a Parigi, la città dell'amore per Liv ma una semplice possibilità lavorativa per David. La mancanza di attenzioni incrinerà ben presto il rapporto della giovane coppia. Nel loro caso si userà spesso e volentieri il termine 'errore' e quando Liv si troverà dinanzi il quadro di una giovane donna dal titolo "Moglie con la luna storta", che per lei rappresenta pienamente quello che potrebbe essere il suo futuro, dovrà prendere una delle decisioni più importanti.
Il quadro rappresenta proprio il filo conduttore della trama, della vicenda di queste due coppie, perché quella moglie dalla luna storta è proprio Sophie, la seconda protagonista. Ed è nell'affascinante Belle époque parigina, che prenderanno piede le sue vicende. Ci verrà presentata una donna di carattere, forte e bella, sposa dell'apprezzato artista Édouard Lefevre, apprezzato non solo dalla critica per le sue doti e per le sue tele così realistiche, ma anche dall'universo femminile da lui ritratto. La dolce Sophie si renderà conto, ben presto, di dover fare i conti con i fantasmi del passato di suo marito, che poi tanto fantasmi non sono e che mineranno le solide basi di un rapporto felice e di completa dedizione dell'uno nei confronti dell'altro.


Come potevo tornare a St Péronne e vivere la vita di una zitella avendo conosciuto l'amore e sapendo come ti fa sentire? Come potevo sopportare l'idea che lui vivesse altrove, lontano chilometri da me? Perfino quando usciva dalla stanza, la sua assenza mi pesava come la mancanza di un arto.


Quello che più mi piace della Moyes è la semplicità con cui riesce a rendere così vivide le sensazioni, le immagini, le emozioni e le storie, con quelle poche pennellate di colore che si fanno largo nell'animo del lettore. Lo stile fluido, privo di fronzoli e le descrizioni così realistiche fanno sì che ci si innamori della vita descritta in quelle pagine facendo sentire, chi legge, un protagonista attivo della storia, pronto a prendere le parti di uno o più personaggi, sentendosi così vicino a loro da creare un legame imprescindibile anche a fine lettura. Sono personaggi ed emozioni che ti entrano dentro e li senti lì, sotto la pelle e nel tuo cuore, questo grazie anche al modo magistrale con cui l'autrice stessa ci guida. Ci prende per mano e con delicatezza ci porta a conoscere gli intrecci delle sue storie, storie molto vicine alla nostra quotidianità, dove, quasi sempre, l'amore è l'unico protagonista.
Una lettura scorrevole ed emozionante con dei personaggi così ben caratterizzati, da rendere difficile la separazione. Ripongo questo piccolo romanzo sullo scaffale dei libri letti, fiduciosa di incontrare presto gli stessi protagonisti nel prosieguo delle loro vite.





lunedì 25 gennaio 2016

Recensione 'Albergo Italia' di Carlo Lucarelli


Buon inizio settimana cari lettori. Come avete trascorso il weekend? Spero in compagnia di tante buone letture. In questo lunedì vi parlo di un libro molto particolare, al quale mi sono accostata in seguito ad una delle sfide di lettura a cui sto partecipando. Devo ammettere che il bello di queste challenge è proprio quello di farmi conoscere romanzi a cui difficilmente mi sarei avvicinata.
Come sempre ci tengo a raccontarvi cosa mi abbia spinto a scegliere il libro in questione piuttosto che un altro. Ebbene, per poter procedere nella challenge avevo bisogno di una parola ben precisa che facesse parte del titolo della mia lettura; tale parola era 'Italia'. Partita in quarta per cercare un romanzo che soddisfacesse questa richiesta, ecco quindi spuntare il nome di Carlo Lucarelli insieme al suo "Albergo Italia". Ora, dopo questo preambolo (adoro i preamboli!) ritengo sia giunto il momento di smettere di tediarvi con il mio prolisso racconto e procedere con la mia opinione. Buona lettura!




Albergo Italia
Carlo Lucarelli


Editore: Einaudi - Genere: Giallo
Pagine: 122 - Prezzo: 12,00 €


Eritrea, 1899. Un soldato italiano di guardia in un magazzino di Archico, sulla costa vicino Massaua, si fa sedurre da una bella ragazza che va spesso a visitarlo quando lui è in servizio. In realtà la ragazza non subisce il fascino italiano, ma è complice di una banda di ladri che, ogni volta, entra nel magazzino e porta via qualcosa. Una sera però il colpo va male e il furto è scoperto. I ladri scappano senza rubare niente, e quando arrivano i carabinieri capiscono perché: le casse sono piene di sci e scarponi da montagna. Che ci fanno in Eritrea, con quaranta gradi all'ombra? Intanto ad Asmara, scelta dalle autorità italiane come la futura capitale della colonia d'Eritrea, si inaugura il lussuoso Albergo Italia. A dormire per la prima notte in uno degli edifici più moderni dell'Africa Orientale ci sono politici, ufficiali e imprenditori. Uno di questi, però, la mattina dopo non si sveglia. Si tratta di un oscuro faccendiere, ucciso durante la notte. A indagare sull'omicidio sono il capitano dei regi carabinieri Colaprico e il suo assistente, lo zaptiè Ogba, dotato di un senso investigativo acutissimo. Insieme rintracciano collegamenti tra l'omicidio e il furto al magazzino, rivelando un traffico di materiali dell'esercito - armi, soprattutto - che sconfina nello spionaggio e coinvolge autorità politiche e militari sia in colonia sia in Italia.





Ammetto che questo romanzo rappresenta il mio primo incontro con Lucarelli nella veste di scrittore, ho già avuto modo di apprezzarne le qualità come presentatore seguendo una serie di trasmissioni, da lui condotte, incentrate su fatti ed episodi della cronaca italiana. Quando il titolo di questo romanzo è saltato fuori durante la mia ricerca, come vi ho già raccontato nell'antefatto, mi sono detta 'perché non provarci?'
E quindi eccomi qui a parlarvi della mia ultima lettura che mi ha molto incuriosita già a partire dalla trama.
Il romanzo prende piede in Eritrea, uno stato situato nella parte orientale del Corno d'Africa e all'epoca colonia italiana già da nove anni. Il caldo opprimente, tipico dei luoghi descritti, e l'aria rarefatta, a causa dell'altitudine, ci danno il benvenuto già nelle prime pagine. Le vicende narrate sono due, all'apparenza senza alcun nesso tra loro: la prima ha per protagonista un soldato italiano che, di guardia ad un magazzino militare nei pressi di Massaua, si fa sedurre da una ragazza del luogo (una 'ualla', che in tigrigna vuol dire monella) complice di una banda di ladri, consentendo a questi ultimi di attuare il loro furto, un furto che in questa occasione non va a buon fine, almeno apparentemente; la seconda si svolge ad Asmara, futura capitale della colonia, dove si stanno ultimando i preparativi per l'inaugurazione del lussuosissimo Albergo Italia.
A questo punto le vicende non proseguono parallelamente, come ci si potrebbe aspettare, ma la prima si conclude quasi subito tanto da far dubitare il lettore sul fatto che sia mai avvenuta. La si riprenderà solo in un secondo momento quando i protagonisti si renderanno conto della connessione tra i vari episodi che si susseguiranno di lì a breve. 
Tutta l'attenzione si sposta, quindi, sull'inaugurazione dell'albergo. Proprio nel giorno prescelto per tale evento viene rinvenuto il cadavere di un uomo, un certo Antonio Farandola, tipografo di Torino. L'assassino ha creduto bene di inscenare un suicidio, facendo supporre al capitano Colaprico che la povera vittima abbia deciso di impiccarsi. Tutto ciò fino a quando non interviene il suo fido aiutante, lo zaptié eritreo Ogbà, un carabiniere indigeno.
Eccoli i due protagonisti del racconto, due personaggi agli antipodi, due personaggi talmente diversi tra loro ma con una connessione tale da far sì che, agli occhi del lettore, il loro legame sia più che plausibile. Il primo, Colaprico, rappresenta il carabiniere per eccellenza, votato alla causa, senza famiglia e ligio al dovere, ossessionato da una parola dal significato oscuro e sconosciuto, "maffia", una parola che inizia a smuovere le acque chete di una nazione come l'Italia. Il secondo, Ogbà, un uomo che ha dovuto stravolgere il suo modo di vivere per occuparsi di quella famiglia che lui, a differenza del capitano, possiede: da contadino e allevatore a zaptié.
Grazie al connubio di questa accoppiata che si rivelerà essere vincente, mettendo insieme quegli indizi che prove non sono e lavorando di logica, secondo lo stile tipico dei romanzi gialli, si giungerà alla risoluzione del caso, un caso che vedrà le sue radici ben lontane dalla Colonia Eritrea e che affondano in un'Italia come quella di oggi, metà pulita e metà marcia.


Era proprio così l'Italia. Come oggi. Metà pulita metà marcia. Ma per scoprirlo serviva l'ironia e la sapienza del più imprevedibile detective mai inventato. Ogbà, "lo Shelock Holmes abissino." E se lo dice il capitano Colaprico, dei regi carabinieri di Asmara, c'è da crederci.


Uno spaccato dell'Italia e degli t'liàn (gli italiani) dell'epoca, una nazione non molto diversa da quella di oggi e della quale veniamo messi a conoscenza pagina dopo pagina. Una narrazione stilisticamente non semplice, per la quale è necessario entrare in sintonia con le parole scritte prima di iniziare ad apprezzarne il contenuto; una storia forte, supportata da personaggi di carattere dai quali è difficile distaccarsi, soprattutto Ogbà, il carabiniere indigeno, una figura che ho molto apprezzato, tra tutte quelle che si muovono tra le fila del racconto, dotato di perspicacia, astuzia ed intelligenza. Un uomo che rispetta il suo capitano con modi quasi reverenziali, un attento osservatore che guida Colaprico verso la verità, senza sminuire il ruolo del suo superiore. Una coppia inedita che funziona in maniera sconvolgente, nonostante possa sembrare una scelta alquanto bizzarra.
Un giallo storico molto particolare, verso il quale, all'inizio, nutrivo profonde perplessità ma che alla fine si è rivelato essere una lettura interessante, istruttiva e chiarificatrice. Una ricostruzione dettagliata di avvenimenti che hanno segnato la storia della nostra nazione.
Tanti colpi di scena porteranno il lettore e i due protagonisti a dubitare di tutto e tutti e quando la risoluzione sembrerà a portata di mano bisognerà ricominciare da capo, mettendo in luce dettagli che fino a quel momento erano sfuggiti anche all'occhio più attento, lettore compreso.
Grazie a questo romanzo ho potuto conoscere e apprezzare Lucarelli nella veste di scrittore, giungendo alla conclusione che un giorno le nostre strade potrebbero incrociarsi nuovamente.






domenica 24 gennaio 2016

Fab Five #1: "I 5 romanzi per non dimenticare..."


Rubrica a cadenza occasionale per approfondire un tema particolare attraverso 5 romanzi



Buongiorno lettori e buona domenica. Inauguro, oggi, una nuova rubrica del blog, quella che va sotto il nome di "Fab Five", i Meravigliosi Cinque. Come già accennato nella presentazione della rubrica, che trovate nell'apposita sezione del blog, sarà uno spazio dedicato ad appuntamenti occasionali e scelti dalla sottoscritta per affrontare una particolare tematica grazie all'ausilio di 5 romanzi che la riguardano. Nello specifico, la Fab Five di oggi, come avrete capito già dal titolo, è incentrata sulla Giornata della Memoria, che si celebra ogni 27 Gennaio. Una pagina della storia, quella dell'Olocausto, che tutti noi vorremmo cancellare e che pure fa parte del nostro passato. La barbarie di un popolo, di una nazione e dei suoi alleati per giustificare il totale annientamento di tutte quelle persone, gruppi etnici e religiosi ritenuti "indesiderabili" dalla dottrina nazista.
Non ho alcuna intenzione di farvi una lezione di storia, anche perché non ne sarei capace, tuttavia vorrei delineare alcuni degli aspetti fondamentali di tale giornata per poi passare ai 5 titoli selezionati.




La Giornata della Memoria è una ricorrenza internazionale istituita per commemorare le vittime dell'Olocausto. Perché viene celebrata proprio il 27 gennaio? Perché in quella stessa data, nel 1945, venivano aperti i cancelli di uno dei più famosi campi di sterminio della storia: Auschwitz.
Gli articoli 1 e 2 della legge n. 211 del 20 luglio 2000 definiscono così le finalità e le celebrazioni di tale giornata in Italia:

« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere. »

Nel corso degli anni, e ancora oggi, sono stati scritti una infinità di romanzi che riguardano tale argomento, alcuni che raccontano le storie di sopravvissuti e non, o che semplicemente ne hanno preso spunto, altri nei quali i protagonisti sono di fantasia così come le storie narrate, una fantasia che però si basa su testimonianze e documenti che hanno permesso agli scrittori di farsi un'idea cosciente di quanto accaduto. Voci di protagonisti, voci di prigionieri, voci di eroi di guerra, storie messe nero su bianco per non dimenticare mai.
Scegliere cinque romanzi che affrontassero una tale tematica non è stato per niente semplice, soprattutto tenendo presente che ci sono delle pietre miliari come "Diario" di Anna Frank o "Se questo è un uomo" di Primo Levi, per citarne alcuni, che devono assolutamente far parte del bagaglio personale e culturale di un lettore.
Nonostante questo, la mia scelta è ricaduta su cinque romanzi, cinque titoli tra quelli che ho letto o semplicemente appuntato e che vado a presentarvi.





Trama:

Varsavia, 1942. Mira è una ragazza piena di coraggio e di amore per la sua famiglia, rinchiusa nel ghetto di Varsavia sotto l'occupazione nazista. Con lei vivono la madre e la sorellina Hannah, che Mira protegge a ogni costo. Per loro, Mira sfida la feroce polizia, esplora la città in cerca di cibo decente, protetta solo dagli occhi verdi che non la fanno sembrare ebrea. Finché un giorno le «iene», come ha soprannominato i gendarmi polacchi che prendono ordini dalle SS, la fermano e sembrano non lasciarsi ingannare dal suo aspetto, come se fiutassero con avidità una facile preda. Ma mentre Mira si sente spacciata, un giovane biondo la afferra improvvisamente e la bacia, facendola passare per la sua fidanzata. La ragazza è salva, e da quel momento Daniel non la perderà più di vista. Né nell'orrore, quando Mira scoprirà che tutti gli abitanti del ghetto, nessuno escluso, sono destinati allo sterminio nei campi. Né nel coraggio, quando lei deciderà di entrare nella resistenza. Né per tutti i lunghissimi 28 giorni durante i quali, insieme a un gruppo di altri ragazzi, sfiderà i nazisti nella più impensabile delle imprese: la rivolta del ghetto contro le forze di occupazione. La più lunga rivolta degli ebrei nella Seconda guerra mondiale. Ne "I ragazzi del ghetto" la Storia assume le sembianze di un gruppo di adolescenti con la loro incoscienza, i loro amori, le loro paure e il loro impareggiabile coraggio. E si scrolla così dalla polvere del tempo per diventare memoria viva, emozionante.





Trama:

Da Auschwitz a Budapest, fra le tragedie della storia e dolci memorie private, un viaggio nel cuore sanguinante del Novecento. Emanuele è un bambino ribelle e pieno di vita che vuole costruirsi un paio di ali per volare come gli uccelli. Emanuele ha sempre addosso un odore sottile di piedi sudati e ginocchia scortecciate, l'"odore dell'allegria". Emanuele si arrampica sui ciliegi e si butta a capofitto in bicicletta giù per strade sterrate. Ma tutto ciò che resta di lui è un pugno di lettere, e un quaderno nascosto in un muro nel ghetto di Lodz. Per ritrovare le sue tracce, Amara, l'inseparabile amica d'infanzia, attraversa l'Europa del 1956 su un treno che si ferma a ogni stazione, ha i sedili decorati con centrini fatti a mano e puzza di capra bollita e sapone al permanganato. Amara visita sgomenta ciò che resta del girone infernale di Auschwitz-Birkenau, percorre le strade di Vienna alla ricerca di sopravvissuti, giunge a Budapest mentre scoppia la rivolta degli ungheresi, e trema con loro quando i colpi dei carri armati russi sventrano i palazzi. Nella sua avventura, e nei destini degli uomini e delle donne con cui si intreccia la sua vita, si rivela il senso della catastrofe e dell'abisso in cui è precipitato il Novecento, e insieme la speranza incoercibile di un mondo diverso.


venerdì 22 gennaio 2016

Recensione 'Urla nel silenzio' di Angela Marsons


Buonasera lettori tutti, oggi giornata di recensioni. A quanto pare il venerdì è il giorno deputato per questo, almeno fino a quando le mie letture procederanno così speditamente.
Come sapete sono un'amante dei thriller per cui, dopo una serie di romanzi di tutt'altro genere, ho deciso di ritornare al mio vecchio amore concedendo una possibilità ad un'autrice esordiente, Angela Marsons, e al suo "Urla nel silenzio". Un titolo che sta facendo il giro del mondo, primo nelle classifiche in Inghilterra, e che ha riscontrato pareri positivi anche in Italia. Adesso è giunto il momento di dire la mia per cui bando alle ciance e buona lettura!




Urla nel silenzio
Angela Marsons


Editore: Newton Compton - Genere: Thriller
Pagine: 370 - Prezzo: 12,00 € - eBook: 2,99€


Cinque persone si trovano intorno a una fossa. A turno, ognuna di loro è costretta a scavare per dare sepoltura a un cadavere.
Ma si tratta di una buca piccola: il corpo non è quello di un adulto. Una vita innocente è stata sacrificata per siglare un oscuro patto di sangue. E il segreto che lega i presenti è destinato a essere sepolto sotto terra. Anni dopo, la direttrice di una scuola viene brutalmente assassinata: è solo il primo di una serie di agghiaccianti delitti che terrorizzano la regione della Black Country, in Inghilterra. Il compito di seguire e fermare questa orribile scia di sangue viene affidato alla detective Kim Stone. Quando però nel corso delle indagini tornano alla luce anche i resti di un altro corpo sepolto molto tempo prima, Kim capisce che le radici del male vanno cercate nel passato e che per fermare il killer una volta per tutte dovrà confrontarsi con i propri demoni personali, che ha tenuto rinchiusi troppo a lungo.





Da amante del genere, devo ammettere che quando prendo tra le mani un thriller ho sempre un certo tipo di aspettative, soprattutto se poi il romanzo è preceduto da un coro di approvazioni tale da farlo balzare in alto nelle classifiche. E questo è accaduto anche con "Urla nel silenzio". 
Tali aspettative sono state soddisfatte per certi versi e completamente disattese per altri, ma vediamo di fare un'analisi completa iniziando dal principio.
Il romanzo si apre con cinque persone attorno ad una fossa, cinque persone che, presumibilmente, si sono macchiate di un terribile delitto, l'omicidio. Cinque persone che saranno costrette a portarsi dentro questo segreto, un segreto che le logorerà dall'interno e che condizionerà la loro intera esistenza. E nella stessa Black Country, che aveva visto radunato questo pentacolo di individui anni addietro, inizieranno a prendere piede una serie di delitti che pian piano coinvolgeranno proprio quelle stesse persone che ci sono state presentate, in maniera fugace, nell'incipit. Un susseguirsi di omicidi che procederà per gradi e che, almeno nell'immediato, condurrà la polizia in un vicolo cieco. 
Protagonista femminile della storia è Kim Stone, una detective dal carattere per nulla facile, una donna tutta d'un pezzo, dura, ostinata, coraggiosa, autoritaria, capace nel suo lavoro e molto mascolina, una donna che però nasconde dietro una corazza l'ombra del proprio passato. Insieme alla sua squadra inizierà ad investigare su quella serie di omicidi che sta tanto facendo discutere, cercando di rintracciare quel legame che lega tra loro le vittime, un legame che all'apparenza sembrerebbe essere del tutto assente. Questo fino a quando le indagini non verranno indirizzate verso un unico luogo, un orfanotrofio in disuso, dal quale emergeranno storie di violenza, storie inquietanti che metteranno in luce gli aspetti più impensabili del genere umano e che faranno riaffiorare segreti taciuti e scheletri sepolti per molto, moltissimo tempo. 
Entreremo in contatto con le vite di giovani vittime, ragazze andate incontro alla morte a causa della mente malata di un assassino che impareremo a conoscere anche grazie ai capitoli che vengono raccontati dal suo punto di vista e nei quali ci verrà spiegato per filo e per segno cosa lo ha spinto a fare quello che ha fatto e soprattutto come, senza permetterci, però, di intuire il nome di colui o colei che si cela dietro la voce narrante. 
A questo punto non voglio svelarvi ulteriori dettagli della trama perché, trattandosi di un'indagine investigativa, tocca a voi scoprire tutti i colpi di scena a cui sarete sottoposti nel corso della lettura, e credetemi ce ne saranno.


Ci sono persone che non sono cattive. Lo sembrano ma non lo sono, Persone per le quali la punizione peggiore sono i ricordi.


Passando, ora, a quella che è la mia analisi personale post lettura, inizierei da quelli che sono gli aspetti che ricerco in un thriller. Dal punto di vista strutturale e della storia in sé c'è davvero poco da dire, l'intreccio delle vicende regge ed è ben presentato al lettore, caratterizzato da introspezioni psicologiche e flashback che tengono con il fiato sospeso. Non ho riscontrato il ritmo serrato di cui si è tanto parlato se non nel finale, anzi c'è stato un momento in cui la stasi nelle indagini si è ripercossa su narrazione e lettore. Detto questo, è vero che durante la lettura non è possibile in alcun modo risalire all'assassino, non c'è nessun indizio che possa ricollegarci a questa persona ma, se si inizia a mappare l'indagine e a fare il conto delle persone uccise e scomparse, il cerchio si restringe, e di molto. Quindi ad un occhio attento, facendo due conti, il nome quasi si palesa da solo. Geniale invece l'altro colpo di scena che non mi sarei mai aspettata ma per il quale non posso che fare i complimenti alla scrittrice. Credo si tratti di un colpo ben piazzato che ha salvato il finale in calcio d'angolo.
Per quanto riguarda i personaggi, è vero che sono stati ben caratterizzati, tuttavia nessuno mi ha coinvolta a tal punto da parteggiare per l'uno o per l'altro. Su tutti predomina sicuramente quello della protagonista, Kim, che però, a mio parere, incarna il classico esemplare, lo stereotipo della detective per eccellenza: una donna sì, ma dall'aspetto mascolino, autoritaria e dal carattere difficile. Insomma sotto molti aspetti mi ha ricordato la celebre protagonista dei romanzi di Patricia Cornwell, Kay Scarpetta, diciamo che avrei preferito si uscisse dagli schemi classici presentando qualcosa di diverso e innovativo.
A proposito di innovazione, ho invece apprezzato la narrazione del romanzo da più punti di vista, soprattutto quello delle vittime, che descrivono direttamente il destino a cui stanno per andare incontro, e quello dell'assassino stesso. Avrei voluto che fosse più sfruttato il voler concedere la parola al carnefice perché in quei capitoli erano racchiuse delle scene raccapriccianti tanto da tenere incollato alle pagine anche il lettore più avvezzo al genere.
In definitiva si tratta di un romanzo molto negli standard del thriller, che ho apprezzato ma che non mi ha coinvolta completamente: ero incuriosita dalla storia ma non da quello che la infarciva (e con questo mi riferisco ai personaggi coinvolti, eccetto il racconto degli eventi che hanno caratterizzato il passato di Kim e i truculenti omicidi della ragazze). Diciamo che mi riservo di leggere il prosieguo della saga per esprimere un parere più completo, sperando che arrivino presto in Italia anche gli altri due romanzi. Magari la Marsons riuscirà a stupirmi e a trascinarmi in maniera più convincente visto che ci sono tutte le basi per dar vita ad una serie di successo.


Curiosità:
Il romanzo fa parte della serie D.I. Kim Stone costituita da:
  1. Urla nel silenzio (Silent Scream)
  2. Evil Games (inedito in Italia)
  3. Lost Girls (inedito in Italia)




mercoledì 20 gennaio 2016

'La dama in grigio' di Antonia Romagnoli



Rubrica settimanale dedicata alla segnalazione degli autori emergenti e dei loro romanzi



Buongiorno cari lettori, oggi è mercoledì e questo vuol dire che è il giorno giusto per dare spazio alla rubrica 'Meet&Greet'.
In questo appuntamento darò spazio ad un romanzo rosa storico, nel quale regnerà anche un po' di soprannaturale. Sto parlando de "La dama in grigio" di Antonia Romagnoli. A seguire troverete tutte le informazioni necessarie, compreso un piccolo estratto. Sperando di avervi incuriositi con questa nuova segnalazione, vi do appuntamento alla prossima settimana!




Titolo: La dama in grigio
Autore: Antonia Romagnoli
Editore: Self Publishing
Pagine: 221
Prezzo eBook: 1,49 €
Link acquisto



Trama: Inghilterra, 1807.
Dopo aver rifiutato uno sgradito pretendente, Joanne viene spedita dal padre a casa di una zia, nella speranza che l’esilio la convinca ad accettare la proposta.
A Trerice, però, Joanne trova alleati imprevisti: per prima la zia, e in seguito il padrone della tenuta in cui la donna vive. Sir Russel, infatti, è legato al fratello di lei da un antico debito d’amicizia e, in combutta con quest’ultimo, raccoglie nell’antica dimora di famiglia un gruppo di importanti ospiti: la scusa è quella di un’esperienza sensazionale in una villa infestata da noti fantasmi, l’obiettivo è quello di permettere a Joanne di trovare in fretta un miglior fidanzato e sfuggire alle trame del padre e del suo anziano socio.
Quello che inizia come un tranquillo soggiorno, però, diventa piuttosto movimentato: Trerice Manor, infatti, sembra aver scelto la giovane donna come fulcro delle proprie manifestazioni soprannaturali.
Joanne dovrà destreggiarsi, nella sua caccia al marito, tra i fenomeni misteriosi della casa, i propri scabrosi segreti e la crescente attrazione che prova per sir Russel, scostante e attraente gentiluomo, determinato a restare celibe per tutta la vita.



L’alito era la cosa peggiore.
Joanne cercava disperatamente di non inalare il respiro emanato dal suo spasimante, ma più lei si allontanava più lui si accostava, cercando di mettersi di fronte al suo viso.
La mano dell’uomo aveva afferrato saldamente la sua, quasi artigliandola con le dita sottili e fredde che, pur essendo anche sudaticce, non le lasciavano scampo.
Joanne era intrappolata fra il divanetto in chintz e l’ammiratore inginocchiato, sentendosi sul punto di scoppiare in una risata isterica o in un pianto dirotto, ben sapendo però che per buona creanza non avrebbe potuto fare né l’una né l’altra cosa.
Nemmeno nel suo peggiore incubo si sarebbe immaginata di finire in quella posizione assurda, ad ascoltare la proposta di matrimonio di Jeremy Meddows, socio in affari di suo padre e più anziano di lei di almeno vent’anni.
“Mia cara, adorata Joanne, vi ho vista crescere, vi ho guardata divenire ogni giorno più bella e ora che avete raggiunto la maggiore età non ho più alcuno scrupolo a dichiararvi i miei più ardenti sentimenti e la devozione che da tempo nutro per voi…”
Stava veramente dicendo quelle sciocchezze? si chiese la giovane donna. E davvero pensava che lei ci credesse?
“Ho già avuto il consenso da vostro padre, che si è mostrato più che lieto della mia intenzione di sposarvi il prima possibile. Ditemi, mia amata, che è anche vostro desiderio e farete di me l’uomo più felice della terra.”
La pausa che seguì a quelle parole le instillò il dubbio che Mr. Meddows stesse aspettando una sua risposta. La faccia allungata dell’uomo si fece ancor più vicina e Joanne notò con maggiore chiarezza le rughe che la solcavano, l’aspetto cespuglioso delle sopracciglia grigie e la somiglianza delle labbra pallide e sottili a bucce di limone secche. La giovane ebbe l’impressione che la voce non potesse uscire dalla sua bocca riarsa e dovette deglutire più volte, cercando disperatamente la frase giusta per rispondere all’affettata richiesta di matrimonio.
“Ecco, signore” cominciò timidamente, con un fil di voce, “io vi sono molto grata per l’onore che mi fate con… con sentimenti così nobili, ma sono dolente nel vedermi costretta a rifiutare la vostra proposta. Non mi sento ancora pronta per il matrimonio e credo che la nostra differenza d’età sia un ostacolo alla felicità di entrambi.”
Non fece in tempo a gioire per la propria diplomazia che Jeremy le scoppiò a ridere in faccia, vanificando ogni suo tentativo di sfuggire alle emissioni fetide della sua bocca.
“Sciocchezze, ragazza mia!” esclamò con un tono molto meno adorante del precedente. “Non fate tanto la preziosa e accettate. Vostro padre ha già cominciato a stilare il contratto di nozze e ho pronta una dispensa per sposarvi entro un mese. La cosa, in pratica, è già fatta. Pensavo lo sapeste.”
Joanne spalancò gli occhi, sconcertata da quella affermazione.
“Già fatta?”



Antonia Romagnoli è nata a Piacenza nel 1973. Ha frequentato il Liceo Classico ed è laureata in Scienze e Tecnologie Alimentari. Ha collaborato per alcuni anni con il quotidiano “la Cronaca di Piacenza” e ora si dedica alla famiglia e alla scrittura, occupandosi in modo amatoriale di grafica web. Finalista al Premio Galassia 2006, ha esordito con alcuni racconti fantastici in riviste e antologie. Nel 2006 ha pubblicato il fantasy umoristico “La Magica Terra di Slupp” presso Lulu Press e il racconto “Pioggia” nella collana Spesso Sottile di Giovane Holden editore. 
Nel 2008 ha pubblicato presso le Edizioni l'Età dell'Acquario “Il segreto dell'Alchimista”, primo volume della Saga delle Terre, finalista al Premio Italia 2009. Il secondo episodio della saga, “I Signori delle Colline”, è uscito nel febbraio 2009. “Triagrion”, il terzo e ultimo episodio della saga, è uscito nel 2010 con Edizioni Domino. Ha partecipato a numerose antologie con racconti di vario genere. Per Edizioni Domino ha curato, insieme all'editrice Solange Mela, la collana Pergamene 
per la Scuola, nella quale ha pubblicato "La Stella Incantata" e "Il mago pasticcione e le lettere dell'alfabeto", fiabe dedicate ai bambini delle prime classi elementari. Ad agosto 2015 è uscita per Rapsodia Edizioni la nuova edizione di “Il mago pasticcione e le lettere dell’alfabeto”.
A partire da settembre 2015 sono uscite le seconde edizioni, in formato digitale, de “Il segreto dell’alchimista” e di “Triagrion”. I libri sono editi da Delos nella collana Odissea Digital Fantasy.
Nello stesso periodo, in esclusiva su Amazon, sono usciti il romanzo fantasy umoristico “La magia terra di Slupp” e la raccolta di racconti umoristici “Le fiabe sfatate”.







lunedì 18 gennaio 2016

Recensione 'Te lo dico sottovoce' di Lucrezia Scali


Felice lunedì a tutti voi! Com'è il tempo dalle vostre parti? Qui leggeri e soffici fiocchi di neve volteggiano nell'aria e devo ammettere che è sempre un'emozione per me perché, dalle mie parti, la neve viene a farci visita una sola volta all'anno. Ed è proprio approfittando di questa magica e romantica atmosfera che voglio trascinarvi nella mia ultima lettura, un bellissimo omaggio ricevuto dalla casa editrice Newton Compton che ringrazio di cuore.
"Te lo dico sottovoce" di Lucrezia Scali è il romanzo delle seconde possibilità, un libro che sa far emozionare e sognare il lettore.






Te lo dico sottovoce
Lucrezia Scali


Editore: Newton Compton - Genere: Contemporary Romance
Pagine: 288 - Prezzo: 9,90 € - eBook: 4,99€



Mia ha trent’anni, un passato che preferisce non ricordare e una famiglia da cui cerca di tenersi alla larga. Meglio stare lontano dalle frecciatine della sorella e da una madre invadente che le organizza appuntamenti al buio… Di notte sogna il principe azzurro, ma la mattina si sveglia accanto a Bubu, un meticcio con le orecchie cadenti e il pelo morbido. La sua passione sono gli animali e infatti, oltre a gestire una delle cliniche veterinarie più conosciute di Torino, Mia sta per realizzare un progetto a cui tiene moltissimo: restituire il sorriso ai bambini in ospedale attraverso la pet therapy. Il grande amore romantico, però, non sembra proprio voler arrivare nella sua vita. O almeno, così pensa Mia, prima di conoscere Alberto, un medico affascinante, e Diego, un ragazzo sfuggente che si è appena trasferito a Torino dalla Puglia. Cupido sta finalmente per scagliare la sua freccia: riuscirà a colpire la persona giusta per il cuore di Mia?




Dicono che il cuore sia l'organo più potente al mondo, e il più fragile da rompere. Lo so che il tuo è stato spezzato tante volte, ma sono certo che può aggiustarsi. E lo sto dicendo perché l'ho provato, perché sono cominciato a guarire grazie a te.

Che strano organo il cuore; quella piccola, ma allo stesso tempo grande, massa muscolare deputata a pompare il sangue in tutto il corpo e che continua a battere imperterrita, ogni giorno, nel nostro petto consentendoci di vivere. Ma il cuore è anche, e soprattutto, un piccolo cervello emozionale, colui che registra le nostre sensazioni ed emozioni più profonde. Forte da una parte, ma incline a spezzarsi con la stessa facilità dall'altra.
Un grande cuore è il protagonista di questa storia, quello della giovane Mia. Una donna determinata, coraggiosa, caparbia e tenace che ha fatto della sua passione per gli animali il proprio lavoro; è, infatti, una veterinaria ed oltre a gestire una delle cliniche più conosciute di Torino, ha dato il via ad un progetto di pet therapy ospedaliero che coinvolge i bambini affetti da patologie e le loro famiglie. Una sognatrice, colei che spera ancora nell'arrivo del principe azzurro, nonostante tutte le sofferenze che la vita e il destino le hanno riservato e di cui il lettore verrà messo a conoscenza solo in un secondo momento. 
Nell'inquadramento generale della protagonista, però, è necessario soffermarsi sul rapporto della stessa con la propria famiglia e per la precisione con la figura materna. Mia si definisce la figlia che non è mai abbastanza, se confrontata con sua sorella, e la madre non perderà occasione di lasciarlo trapelare attraverso frasi lasciate a mezz'aria e affermazioni poco carine. Sarà proprio sua madre che indurrà la stessa Mia a gettarsi tra le braccia di Alberto, un medico affascinante e facoltoso, che rappresenta il genero ideale di ogni suocera. Un uomo che ottiene sempre tutto quello che vuole.
Tuttavia, collaborando a stretto contatto con la polizia per il recupero degli animali tenuti in pessime condizioni, Mia conoscerà Diego, un ragazzo tenebroso e sfuggente, anch'egli con qualcosa di segreto nel cuore. L'attrazione magnetica tra i due emergerà con tutta la sua forza già nei primi incontri. All'improvviso quell'amore che sembrava essere così lontano porterà la nostra protagonista a barcamenarsi tra due uomini che hanno fatto capolino nella sua vita. Riuscirà la dolce Mia a seguire il suo cuore? O preferirà rimanere in quella che lei definisce la sua zona sicura senza superare mai quella linea che la separa, forse, dall'amore vero tanto cercato e sognato?

Avrai una vita piena di cose belle, alcune talmente grandi che penserai di non meritarle. Cerca di essere felice ogni giorno della tua vita, e non credere mai che una cattiva notizia possa strapparti di mano questa felicità. Accetta ciò che viene e sorridi, perché sei viva.

"Te lo dico sottovoce" è il romanzo dei sentimenti e delle emozioni, presentate in punta di piedi al lettore, ma capaci di provocare un vortice di sensazioni tale da imbrigliare il cuore di colui che legge e con il potere di scaldare anche quelli più gelidi e insensibili. L'amore è il filo conduttore di tutto il romanzo, quell'amore che intreccia i cuori e le vite di tutti i personaggi coinvolti, dai protagonisti a tutti coloro che fanno da contorno alla storia principale. L'amore in tutte le sue forme: quello tra un uomo e una donna, quello per gli animali, quello tra i bambini coinvolti nella pet therapy e i loro compagni di viaggio pelosi, quello tra una giovane donna e i suoi nonni.
Una storia così reale da poterla toccare con mano e sentirla propria, raccontata con l'ausilio di uno stile altrettanto semplice e fresco. Una protagonista talmente vicina a noi da stabilire una sorta di connessione affettiva, quel legame che ci farà parteggiare per lei pagina dopo pagina, quasi a volerla prendere per mano e condurla a compiere quelle scelte che tanto teme, ad abbracciare quelle nuove possibilità che potrebbero farle tornare a battere il cuore.
Devo ammettere di aver provato delle forti emozioni man mano che procedevo nella lettura, soprattutto durante le scene in cui si descriveva la pet therapy, un qualcosa che mi ha toccato nel profondo, così come il forte legame d'amore tra mia e i suoi nonni, quelle guide che l'hanno sempre sostenuta durante il suo cammino, e che mi ha fatto molto rispecchiare in lei.
Nonostante la narrazione sia in prima persona, è infatti la protagonista a guidarci nel racconto, mi è molto piaciuta l'idea di farci conoscere quello che riguarda anche gli altri personaggi attraverso i suoi occhi. Molte volte questo tipo di scelta non lo consente invece, in questo caso, così non è stato e mi ha permesso di legarmi ad altri due personaggi: Fiamma, l'amica che tutti vorrebbero avere, simpatica, solare e sincera e Bubu, il compagni a quattro zampe che rallegra le giornate di Mia e le scalda il cuore.
Una favola d'amore, una ventata di speranza ecco cos'è "Te lo dico sottovoce". E come tutte le favole che si rispettino, oltre al classico '...e vissero felici e contenti' , bisogna sempre rintracciare un insegnamento, quella morale di fondo che si cela dietro le parole scritte. Anche in questo caso una morale c'è ed è semplice e incoraggiante: se la vita da una parte toglie, dall'altra dona.
Consiglio caldamente questo romanzo a coloro che amano le storie d'amore intense ed emozionanti, che si lasciano trascinare dai sentimenti e guidare da una scrittrice in grado di toccare con mano i cuori dei suoi lettori.






domenica 17 gennaio 2016

Sneak Peek di Gennaio!

Rubrica mensile interamente dedicata alle novità che ci attendono in libreria



Buona domenica lettori! Siamo ormai giunti a metà Gennaio e i tempi sono maturi per inaugurare una nuova rubrica del blog, ideata dalla sottoscritta, per presentarvi alcune delle uscite librose del mese corrente. Si tratta di Sneak Peek, un appuntamento mensile e, per essere ancora più precisi, domenicale, nel quale selezionerò dieci tra le migliori uscite del mese. Devo ammettere che è non è stato per niente facile fare questa scelta perché Gennaio è un mese davvero ricco in termini di nuove pubblicazioni. Tuttavia, credo di essermi barcamenata alla grande e quelli che troverete a seguire sono titoli finiti direttamente nella mia wishlist.
A questo punto possiamo cominciare. Buona lettura!



In libreria dal 4 gennaio

Trama:

Distesa al sole di uno yacht in mezzo all'Egeo, la giovane Ally, velista esperta, sta vivendo uno dei momenti più emozionant della sua vita: l'intesa professionale con il famoso skipper Theo Falys-Kings si è da poco trasformata in un amore appassionato. Ma la loro felicità viene bruscamente interrotta dalla notizia della morte di Pa' Salt, il magnate svizzero che ha adottato Ally e le sue cinque sorelle e che ha lasciato a ciascuna una serie di indizi per mettersi sulle tracce del loro passato. Ally è troppo sconvolta per esaudire la volontà di suo padre; vuole solo abbandonarsi nelle braccia di Theo e ritrovare un po' di serenità: non sa però quello che sta per succederle, né sa che presto dovrà gettarsi nella lettura del volume lasciatole da Pa' Salt, la burrascosa stioria di Anna Landvik, una cantante d'opera norvegese che nella seconda metà dell'Ottocento divenne la musa del compositore Edvard Grieg. Ed è proprio nella gelida e romantica Norvegia che Ally dovrà scoprire cosa la lega a questa donna misteriosa.





In libreria dal 4 gennaio

Trama:

Per Rachel, infermiera trentenne dalla vita regolare e solitaria, il passato è un buco nero dal quale è riuscita a fuggire per miracolo. Ma quando, nella clinica in cui lavora, fa la sua comparsa una certa Mildred Solomon, anziana paziente senza più speranze di guarigione, qualcosa nel suo subconscio si slaccia, e i ricordi rimossi tornano a galla, prendono il sopravvento. Perché Rachel e la dottoressa Solomon, come la donna insiste per essere chiamata, si sono già incontrate, tanti anni fa, quando Rachel non era ancora Rachel, ma solo "la bambina numero otto", un'orfana di appena cinque anni confinata nell'infermeria di un orfanotrofio del Lower East Side di Manhattan. Ma chi è veramente la dottoressa Solomon? La madre surrogata che si prendeva cura degli sfortunati ospiti - unico raggio di luce nella vita della piccola Rachel - o una donna fredda e cinica, votata soltanto alle proprie ambizioni e pronta a tutto nel nome della scienza?






In libreria dal 12 gennaio

Trama:

Celeste ha 26 anni e studia medicina. Peccato che tra lei e la laurea si frappongano ostacoli di non poco conto. Primo fra tutti il desiderio di innamorarsi. Sogna l'uomo perfetto e la storia capace di toglierle il fiato, ma è fatalmente vittima di innamoramenti improvvisi e passeggeri, quasi adolescenziali, spesso decisamente fuori luogo. Eppure, pagina dopo pagina, il suo principe azzurro sembra prendere le sembianze di Giorgio Ferranti: medico trentacinquenne, ora gentiluomo d'altri tempi, ora seduttore incallito, certamente affetto da una particolare forma di bipolarismo. La storia d'amore con Giorgio, la malsana infatuazione per la carismatica voce del suo docente di cardiologia, il primario cinquantenne Fabio Zaffiri, e la sua amicizia con quattro compagni di studi, "apparentemente indegni di praticare la professione medica", la condurranno nel vivo di una commedia romantica, tra lezioni, insolite ubriacature, fughe a Parigi, confondenti autopsie e osteggiarti gerarchie cui sembra inutile anche solo pensare di ribellarsi. Un'altalena costante tra cuore e ragione, che la condurrà al lieto fine (anche se tutto diverso da quello che si aspettava).



In libreria dal 14 gennaio

Trama:

Londra, 1939. Ada Vaughan non ha ancora compiuto diciotto anni quando capisce che basta un sogno per disegnare il proprio destino. E il suo è quello di diventare una sarta famosa, aprire una casa di moda, realizzare abiti per le donne più eleganti della sua città. Ha da poco cominciato a lavorare presso una sartoria in Dover Street, e la vita sembra sorriderle. Un viaggio imprevisto a Parigi le fa toccare con mano i confini del suo sogno: stoffe preziose, tagli raffinati, ricami dorati. Ma la guerra allunga la sua ombra senza pietà. Ada è intrappolata in Francia, senza la possibilità di ritornare a casa. Senza soldi, senza un rifugio, Ada non ha colpe, se non quella di trovarsi nel posto sbagliato. Ma i soldati nazisti non si fermano davanti a niente. Viene deportata nel campo di concentramento di Dachau. Lì, dove il freddo si insinua senza scampo fino in fondo alle ossa, circondata da occhi vuoti per la fame e la disperazione, Ada si aggrappa all’unica cosa che le rimane, il suo sogno. L’unica cosa che la tiene in vita. La sua abilità con ago e filo le permette di lavorare per la moglie del comandante del campo. Gli abiti prodotti da Ada nei lunghi anni di prigionia sono sempre più ricercati, nonostante le ristrettezze belliche. La sua fama travalica le mura di Dachau e arriva fino alle più alte gerarchie naziste. Le viene commissionato un abito che dovrà essere il più bello della sua carriera. Un vestito da sera nero, con una rosa rossa. Ma Ada non sa che quello che le sue mani stanno creando non è un abito qualsiasi. Sarà l’abito da sposa di Eva Braun, l’amante del Führer… Una storia di orrore e di speranza, di vite spezzate e della capacità di sopravvivere grazie ai propri sogni. La storia di una donna che non si arrende e che continua a lottare anche quando tutto sembra perso.


venerdì 15 gennaio 2016

Recensione 'La donna che amava i numeri' di Toni Jordan


Buongiorno lettori, siamo a venerdì e questo vuol dire che il weekend è ormai alle porte. Ne approfitto per lasciarvi la recensione di una lettura che mi ha fatto compagnia durante le festività natalizie e che rappresenta anche il romanzo d'esordio per la scrittrice Toni Jordan. Sto parlando de "La donna che amava i numeri" un libro che definirei ironico, brillante ed istruttivo.
A tutti voi, buona lettura!





La donna che amava i numeri
Toni Jordan


Editore: Rizzoli - Genere: Romanzo Rosa
Pagine: 280 - Prezzo: 17,50 €


Contare è il suo segreto. E la sua ossessione. Grace Lisa Vandenburg, 35 anni, di mestiere insegnante, non può fare a meno di calcolare ogni cosa: i passi necessari per coprire il tragitto da casa al suo bar preferito, i semi di papavero di cui è cosparsa la sua fetta di torta all'arancia, la lunghezza dieci centimetri esatti - della frangetta che lambisce il suo sguardo intelligente e inquieto. Perché in un mondo dove tutto, o quasi tutto, è divisibile per dieci, forse fanno un po' meno paura anche il caos e I fantasmi che si agitano dentro di lei. Almeno fino a quando una variabile impazzita non fa deragliare la sua vita: è l'incontro con Seamus Joseph O'Reilly, 19 lettere nel nome, 26 fascinose rughette d'espressione attorno agli occhi, a spazzare via in un solo, spaventoso istante, anni di meticolosa routine. Ma neppure l'uomo del destino, bello, dolce, comprensivo e dotato di un invidiabile talento per la normalità, è in grado di guarire del tutto certe sue ferite. E di sciogliere quello speciale groviglio di nevrosi, paure e sottili follie che rende Grace - e ciascuna di noi - particolarmente unica, particolarmente amabile, irresistibilmente imperfetta. L'esordio della scrittrice australiana Toni Jordan, è un inno alla gioia dell'essere noi stesse, una storia in cui tutto conta, ma soprattutto l'amore.




Contare ci dà un'identità definita [...] È questo a rendere importante ogni minuto che passa. Se non fossimo in grado di contare i giorni, le ore, le persone che abbiamo amato... niente avrebbe senso. La nostra vita non avrebbe senso. Senza i numeri, la nostra vita sarebbe approssimativa, priva di valore, imperfetta. Questa consapevolezza, questa capacità di gioire quando otteniamo qualcosa e di addolorarci quando la perdiamo, è ciò che ci rende diversi dagli animali. Contare, sommare, misurare, scandire il tempo. Ecco cosa ci rende umani.

Tutti voi avrete un numero preferito, un portafortuna, un giorno della settimana in cui non farete una determinata cosa o sarete portati a farla con più attenzione, se ad esempio si tratta di un venerdì 17, o ancora un rituale scaramantico, tipo girare due volte attorno ad una sedia, o lanciare un certo numero di pugnetti di sale alle vostre spalle, oppure una predilezione per i numeri pari piuttosto che per i dispari e viceversa. Insomma ci siamo capiti!
Ma vi siete mai posti il problema di andare oltre tutto questo ad esempio contando il numero di passi necessario per spostarvi da una stanza all'altra nella vostra abitazione o per raggiungere un luogo all'esterno, un bar tanto per fare un esempio lampante? E quanti di voi hanno l'abitudine di mangiare la propria torta preferita suddividendo il tutto in un preciso numero di bocconi? O ancora, quanti di voi hanno una tabella temporale giornaliera con quali azioni svolgere in orari prestabiliti? Vi direi di alzare la mano ma credo che nessuno di voi lo farebbe perché suppongo che, come me, non ci abbiate mai pensato. 
E se ancora non vi ho convinti, allora fermatevi un attimo e pensate a come sarebbe la vostra vita se tutto gravitasse attorno ai numeri, se noi tutti svolgessimo le nostre azioni abituali in funzione di cifre matematiche stabilite da noi stessi. A mio parere, sarebbe impossibile!
Ebbene, questo è esattamente quello che accade alla protagonista del romanzo di cui oggi vado a parlarvi, la cara Grace, una estimatrice del numero 10, come le piace definirsi. Ma andiamo con ordine.
Inizio con lo spiegarvi chi sia Grace: una donna sola, senza un uomo né un lavoro, senza una vita sociale e incapace persino a viaggiare. Tuttavia lei è sola all'apparenza, ad un occhio meno attento direi, perché a farle compagnia ci sono i suoi numeri e la foto di un inventore del passato, Nikola Tesla, una vera e propria fissazione, l'incarnazione dell'uomo dei suoi sogni, anche lui amante dei numeri. Ma Nikola è anche il suo supereroe, colui che la salva nelle circostanze più improbabili, frutto della sua immaginazione.
Grace e i suoi numeri, i numeri e Grace. Un rapporto imprescindibile, un'ossessione maniacale consolidatasi sin dalla più tenera età: contare rappresentava, per una bambina di otto anni, la possibilità di misurare le dimensioni del proprio mondo senza permettere a nessuno di poterle modificare. I numeri hanno da sempre rappresentato il suo segreto ed iniziare a contare le è servito a colmare il vuoto creato dalla mancanza affettiva da parte dei genitori. Una sorta di scudo per proteggersi dalla realtà, per misurarla e non averne paura.
Grace viene descritta come una donna consapevole di questa sua peculiarità, ma ella stessa dirà più volte, nel corso del romanzo, di non essere in grado di smettere. Se non contasse il suo mondo diventerebbe sempre troppo grande e mutevole e lei si sentirebbe sopraffatta da quello che la circonda. Questa vera e propria fissa per i numeri, però, ha preso il sopravvento sulla sua quotidianità e sulla sua esistenza, tanto da costringerla a rispettare degli step prestabiliti, dei punti fissi, degli orari che scandiscano non solo le sue giornate ma le sue settimane, i suoi mesi, i suoi anni, tanto da sapere cosa e quando indossarla, cosa mangiare e in che quantità, dove e quando andare in un posto e via di seguito. Perfino comprare la giusta quantità di cibo, per Grace, rappresenta una questione di vita o di morte ed è per questo che, in quella che all'apparenza sembrava la classica giornata di shopping, quando si accorgerà che il suo casco di banane ne ha soltanto nove e non dieci, come da suoi calcoli, si sentirà autorizzata a rubare la banana mancante dal cestino della spesa dell'uomo alle sue spalle. Un ragazzo apparentemente distratto e che farà finta di non accorgersi della cosa, almeno nell'immediato. Il suo nome è Seaumes Joseph O'Reilly, un'incognita di 19 lettere che metterà in crisi il sistema, anni di routine programmata. Dopo il primo incontro, del tutto casuale, i due inizieranno a sfiorarsi negli stessi luoghi che Grace ha sempre frequentato, trascinandoli in un vortice di passione al punto tale che la cara e dolce Grace arriverà a desiderare di smettere di contare.
Sarà per lui che la protagonista cercherà di trovare un rimedio, accettando di curarsi con l'ausilio di farmaci e psicoterapia. Ma Grace sarà pronta a tutto questo? Nonostante Seamus sembri l'uomo perfetto, colui che dimostrandosi dolce e comprensivo la accetta per quello che è, difetti fisici annessi come quei chili di troppo, riuscirà a mettersi in gioco? O sarà costretta a rinunciare all'amore per restare perennemente legata alle sue fobie? Per scoprirlo non vi resta che leggere il romanzo.

Voglio che finisca. Voglio che finisca tutto. A un tratto non lo sopporto più. Sono stufa di contare sempre.Tutti i giochetti, le regole, gli ordini, le liste, masticare il cibo 30 volte, bere una tazza di tè ogni sera prima di andare a letto. Voglio un lavoro, voglio andare al cinema, voglio avere una famiglia e voglio invitare della gente a cena, che non sia solo pollo e verdura. Voglio essere come chiunque altro.

Come vi ho anticipato all'inizio di questo articolo, "La donna che amava i numeri" rappresenta un esordio letterario e devo ammettere di essere rimasta davvero colpita dalle capacità della scrittrice, sia per quanto riguarda la storia, sia per i suoi personaggi. Un libro che ho letto in pochissimi giorni, rapita da quelli che sono gli strambi atteggiamenti della protagonista, quelle sue manie che in un certo qual modo la rendono speciale agli occhi di chi legge. E sempre all'inizio ho definito il romanzo con l'aggettivo "istruttivo" in riferimento ai parallelismi che, nel corso di tutta la storia, ci raccontano in maniera romanzata la vita di Nikola Tesla, i suoi fallimenti, le sue manie e le sue scoperte che fanno parte della nostra vita di tutti i giorni.
Attraverso uno stile semplice, ironico ed auto ironico, la penna di Toni Jordan ci condurrà nei meandri più segreti della mente umana, nella fattispecie quella di Grace, una donna forte, ostinata e coraggiosa. Una donna diversa. È proprio questa la tematica regina dell'intero romanzo: la diversità e la sua accettazione. Bisogna accettarsi e accettare gli altri per quello che sono, sempre e comunque, senza farli sentire o sentirsi fuori posto o, ancora, costringerli o costringersi a diventare quello che non sono, perché in fondo ognuno di noi è la somma (da qui il titolo originale del romanzo, "Addition", e qui ci sarebbe da aprire una ulteriore parentesi circa la bizzarra traduzione in italiano, ma lascio stare!) di tutte le proprie esperienze, comprese eventuali manie. Credo proprio che in questo caso calzi a pennello la famosa citazione: "Il mondo è bello perché è vario!"






mercoledì 13 gennaio 2016

'Come petali sulla neve' di Antonella Iuliano



Rubrica settimanale dedicata alla segnalazione degli autori emergenti e dei loro romanzi



Felice mercoledì a tutti voi! Quest'oggi riprende il via la rubrica dedicata agli autori emergenti con un nome tutto nuovo, pensato dalla sottoscritta: 'Meet&Greet', che letteralmente vuol dire 'fare conoscenza'.
Sono felice di tornare a dedicarle un po' di spazio e ad inaugurarla con questa nuova veste presentandovi il romanzo di un'autrice che poi tanto emergente non è perché già molto conosciuta sul web e che io stessa seguivo da tempo. Immaginate, quindi, la contentezza quando sono stata contattata da lei per la segnalazione del suo romanzo. Tra l'altro, grazie alla vittoria di un giveaway natalizio, mi sono aggiudicata la copia di un altro suo libro, "Charlotte", che avevo appuntato nella mia wishlist e che non vedo l'ora di leggere.
Dopo questa lunga introduzione vado a parlarvi del romanzo a cui dedico questo spazio con vero piacere: "Come petali sulla neve" di Antonella Iuliano.




Titolo: Come petali sulla neve
Autore: Antonella Iuliano
Editore: Genesis Publishing
Pagine: 200
Prezzo: 11,60 €
Prezzo eBook: 3,99 €
Link acquisto: Cartaceo - Ebook



Trama: “Come petali sulla neve recisi dallo stesso fiore, sospinti da un impetuoso vento in remoti luoghi, ad appassir lontani.”
Il giorno in cui scrive questi versi, Philip Shannon sente di aver perso le poche certezze racimolate nella sua vita apolide. È seduto dietro una finestra con il cuore affranto e lo sguardo fisso sull’ultima neve di marzo.
La sua storia è iniziata soltanto pochi mesi prima, dietro un altro vetro, freddo e umido, a migliaia di chilometri di distanza. Una pioggia insistente, quel giorno, sferzava le strade dove raramente si era avventurato nei suoi lunghi anni trascorsi all’Istituto per orfanelli S. Vincent, in Irlanda del Nord. La sua esistenza è una landa desolata dove la neve si è posata così a lungo e il freddo è tale da cristallizzare il passato, come nella fotografia che ha accidentalmente ritrovato nell’archivio dell’Istituto: l’immagine di due bambini troppo simili e la certezza che uno dei due sia proprio lui è tutto ciò che ha. Oltre il vetro e la pioggia, esiste qualcuno che è parte della famiglia che non ha mai avuto; qualcuno con il suo stesso aspetto; qualcuno a cui lui appartiene e che gli appartiene. Un viaggio a ritroso, tra molte ombre e pochissime luci, sembra destinato a concludersi in un vicolo cieco, ma la sensazione che qualcuno abbia voluto chiudere a doppia mandata ogni uscio che si affacci sulla verità è più forte. Adesso Philip è in Inghilterra, dove l’hanno condotto i pochi indizi in suo possesso; ha nuovi amici ma anche più grandi amarezze, perché nulla è andato come si augurava. Una resa può essere la migliore delle soluzioni se si tenta di scalare un muro inespugnabile di menzogne e si è costretti a farlo a mani nude, questo Philip lo sa bene il giorno in cui paragona la propria vita e quella del suo gemello ai petali di un fiore disfatto dall’impeto di una tormenta avvenuta oltre vent’anni prima e destinati forse a perdersi per sempre. Un amore malato e un nuovo inverno, porteranno le risposte.



A detta dell'editore di tratta di "Un romanzo contemporaneo e di formazione. Come petali sulla neve parla di amore, disillusione, affetto, incredulità. Due gemelli divisi alla nascita si trovano al centro di una storia travagliata, ma al tempo stesso intrigante. Dovranno investigare su un sottile quanto arcano mistero, appartenente al loro passato. È lì, sotto i loro occhi ed attende solo di essere svelato. Sullo sfondo di una gelida cittadina inglese, Philip e Leonardo tenteranno di trovare la propria identità, cercando di rintracciare il bandolo di una matassa intricata nella quale si è trasformata la loro vita. Leggerete di dissidi interiori, di affetti assoluti, di amicizia senza condizioni, di follie insensate; eppure ne resterete folgorati. Dedicato agli amanti delle storie che raccontano di vita quotidiana e di emozioni forti".
Vi invito a visitare il bellissimo blog dell'autrice e la sua pagina Facebook, dove potrete trovare una serie di informazioni utili a soddisfare la vostra curiosità. 
Come sempre vi allego un estratto del romanzo e vi do appuntamento al prossimo mercoledì.


Era il mio volto che fissavo, ma era nel mio volto che cercavo mio fratello. Senza pensarci allungai una mano verso la mia immagine riflessa, il mio viso angelico, efebico, i miei occhi azzurri, i miei tratti del naso e degli zigomi accentuati, le fossette nell'incavo delle guance, i miei capelli dorati e sottili, tutto quell'insieme, non era solo mio, ma era riprodotto su un'altra persona con il mio stesso sangue nelle vene.




Antonella Iuliano nasce nel 1983 ad Atripalda (AV). Sin da piccola nutre una profonda passione per i libri. Il suo primo romanzo Come petali sulla neve trova compimento nel 2012, seguito da Charlotte, una storia semi-autobiografica e ispirata al mondo delle sorelle Brontë. Recentemente ha pubblicato una raccolta di poesie, Le stanze vuote (2014). Appassionata di classici inglesi e russi, si classifica al 3° posto nella IV edizione del Premio De Leo - Brontë con il racconto Il profumo della brughiera, inserito nell’antologia Brontëana 2015. Ama scrivere di notte, adora il tè inglese e sogna un lungo soggiorno a San Pietroburgo. 





lunedì 11 gennaio 2016

Recensione 'Le coincidenze dell'amore' di Colleen Hoover


Felice lunedì a tutti voi, inizio questa settimana parlandovi di un romanzo che mi ha tenuta incollata alle sue pagine, nel senso letterale del termine. Mi riferisco a "Le coincidenze dell'amore" di Colleen Hoover, un romanzo appartenente al genere conosciuto come new adult, e che ho scelto di leggere in seguito alle sfide di lettura a cui sto partecipando in questo 2016.
Se dovessi indicare tre aggettivi che definiscano tale libro direi sicuramente: emozionante, travolgente, intenso.
Vi auguro una buona lettura!




Le coincidenze dell'amore
Colleen Hoover


Editore: Leggereditore - Genere: New Adult
Pagine: 378 - Prezzo: 12,00 €


Meglio una verità che lascia senza speranza o continuare a credere nelle bugie? Sky non ha mai provato il vero amore: ogni volta che ha baciato qualcuno, ha solo sentito il desiderio di annullarsi, nessuna emozione, nessuna dolcezza. Ma quando Sky incontra Holder, ne è subito affascinata e spaventata insieme. C'è qualcosa in lui che fa riemergere quello che lei aveva spinto nel profondo della sua anima, il ricordo di un passato doloroso che torna a turbarla. Sebbene sia determinata a starne lontano, il modo in cui Holder riesce a toccare corde del suo cuore, corde che nessuno riesce neppure a sfiorare, fa crollare le difese di Sky. Il loro legame diventa sempre più intenso, ma anche Holder nasconde un segreto, che una volta rivelato cambierà la vita di Sky per sempre. Soltanto affrontando coraggiosamente la verità, senza rinunciare all'amore e alla fiducia che provano l'uno per l'altra, Holder e Sky possono sperare di curare le loro ferite emotive e vivere fino in fondo il loro rapporto.




Devo ammettere che non mi capitava di leggere un romanzo new adult da qualche tempo, ormai. Diciamo che è un genere dal quale mi sono discostata negli ultimi anni e a cui ho dato largo spazio durante la mia adolescenza. Per questo, quando ho deciso di affrontare l'obiettivo postomi dalla sfida di lettura e di ripiegare sul new adult per farlo, sono andata un tantino nel panico perché non sapevo a quale romanzo affidarmi. Vuoto totale. Allora ho fissato la mia libreria dei "libri da leggere" (sì, ho dedicato degli scaffali appositamente per loro, che mi attendono pazienti) e ho iniziato a scorrere lo sguardo su libri e autori. Ad un certo punto mi sono imbattuta in un nome e cognome: Colleen Hoover. Due parole che hanno riaperto uno dei cassetti della mia memoria, più che impolverati, e che hanno fatto accendere una piccola lampadina; conoscevo quel nome per altri romanzi, di cui ho letto valanghe di notizie in rete, e sapevo per certo che quel titolo avrebbe potuto risolvere il mio problema.
Così è nata la mia conoscenza con questo libro e con un'autrice di cui avevo tanto sentito parlare senza rendermi conto di possedere persino un suo romanzo.
"Le coincidenze dell'amore" è un libro magnetico, un romanzo dal quale difficilmente il lettore riesce a staccarsi, che imbriglia mente e cuore, scatenando una serie di emozioni contrastanti. 
A guidare il lettore per mano, raccontandogli gioie, dolori e paure più segrete è Sky, la protagonista femminile del romanzo. Una diciassettenne molto diversa dallo stereotipo dell'adolescente. Una ragazza che è cresciuta secondo degli ideali materni alquanto discutibili; Karen, sua madre adottiva, non ha mai approvato la tecnologia in tutte le sue forme: Sky non ha un cellulare, un pc, un televisore. Inoltre non è mai andata a scuola, è stata istruita in casa  dalla stessa Karen, almeno fino al momento in cui non ha deciso di ribellarsi convincendola a farle frequentare l'ultimo anno di liceo. 
A causa della sua amicizia con Six, sulla nostra protagonista circolano strane voci, voci che la accostano a svariati personaggi maschili. La verità è un'altra, il comportamento di Sky è una sorta di trampolino di lancio per permetterle di provare una qualsiasi emozione, così come dovrebbe accadere a tutte le ragazzine della sua età, tuttavia, ogni volta che le sue labbra incontrano quelle di un nuovo ragazzo, l'unica cosa che riesce ad avvertire è il nulla, il vuoto assoluto.
Questo fino a quando non si imbatte nel giovane Dean Holder, il classico belloccio per il quale tutte perderebbero la testa, non troppo muscoloso né troppo magro, non troppo rude nè troppo perfetto, sempre dolce e premuroso nei confronti della stessa Sky. Un giovane che continua a fare i conti con il proprio passato di dolore ed ombre. Dall'incontro tra i due ne scaturirà una storia d'amore senza eguali, costellata di tante prime volte, di momenti emozionanti da togliere il fiato, ma anche di bugie. Il loro sarà un legame che li ricondurrà ad un passato che li accomuna, che intreccia le loro vite in una maniera imprescindibile e molto, molto dolorosa. Dovranno fare i conti con un passato che credono di aver dimenticato, ma che in realtà è sempre lì, dietro quella porta che nessuno vorrebbe aprire, un passato che busserà per presentare il conto, un conto che stravolgerà completamente le loro vite.

"È normale quello che proviamo l’uno per l’altra? Non ci conosciamo da tanto. E abbiamo passato la maggior parte del tempo a evitarci. Ma non so, è che con te è tutto diverso. Immagino che quando due persone iniziano a uscire insieme gli serva qualche mese per stabilire un legame." Alzo la testa e lo guardo. "A me è sembrato di averlo sin dal primo istante in cui ci siamo conosciuti. Viene tutto così naturale con te. È come se ci fossimo già incontrati, e adesso stessimo riavvolgendo il nastro. Come se dovessimo imparare a riconoscerci, rallentando la velocità. A te sembra una cosa possibile?"
Lui mi scosta i capelli dal viso e mi guarda in maniera completamente diversa da prima.
"Qualunque cosa sia, non voglio analizzarla. E non voglio che lo faccia nemmeno tu, okay? Ringraziamo semplicemente che alla fine ti ho trovata."
Rido per quest’ultima frase. "Lo dici come se mi avessi cercato."
Lui aggrotta la fronte e mi prende il viso fra le mani. "Ti ho cercata per tutta la vita."

Ci tengo a precisare che fulcro della narrazione non è la storia d'amore tra due adolescenti, o meglio c'è anche questa ma fa da corredo alla fitta trama messa in scena dall'autrice, ricca di colpi di scena che lasciano il lettore senza fiato invogliandolo a proseguire pagina dopo pagina.
Con uno stile efficace grazie al quale la Hoover riesce ad imprimere le emozioni su carta, veniamo trasportati nella vita dei protagonisti e di tutti coloro che gravitano attorno a Sky e Holder. Due ragazzi, sì, ma dotati di una maturità e un senso di responsabilità che li caratterizza e contraddistingue dalla massa dei loro coetanei troppo presi da quelle che, a confronto, possono essere considerate delle frivolezze.
Importanti i temi a cui si accenna con delicata maestria: la violenza in tutte le sue forme, fisica, mentale e sessuale, e l'adozione
Grazie a questo romanzo posso dire, ufficialmente, di essere diventata una fan della Hoover, una scrittrice che è riuscita a dare la giusta consistenza alla storia narrata servendosi di personaggi dalla forte personalità, personaggi capaci di affrontare il passato davanti al quale avevano eretto un muro di silenzio e dolore. La loro forza e il loro coraggio faranno sì che quel muro insormontabile si trasformi in una fila di macerie oltre le quali c'è uno spiraglio, una luce in fondo al tunnel. Quella luce chiamata speranza, e per raggiungerla dovranno superare una serie di ostacoli che si presenteranno durante il cammino e che aiuteranno lo stesso lettore a riflettere.
Proprio così, l'insegnamento trasmesso, nonostante il titolo originale del romanzo sia "Hopeless" che letteralmente vuol dire 'senza speranza', è proprio l'esatto contrario. 
Consiglio questo romanzo a tutti coloro che non si fermano alle apparenze, a coloro che vedono sempre il lato positivo e soprattutto a coloro che non lo fanno mai o quasi, perché la storia di Sky e Holder sia da monito. Vi assicuro che non è per niente facile staccarsi da due personalità così forti e combattive, motivo per cui spero di rincontrarli molto presto.


Curiosità: 
Il romanzo fa parte della serie Hopeless costituita da:
  1. Le coincidenze dell'amore (Hopeless)
  2. Le sintonie dell'amore (Losing Hope)
  3. Finding Cinderella (A novel - inedito in Italia)